Dal 20 al 23 novembre scorso il mondo missionario italiano si è ritrovato a Sacrofano – Roma per il suo IV convegno nazionale, anche il centro missionario della nostra diocesi era presente con una delegazione di cinque persone. Al convegno hanno partecipato 880 delegati in sala e un centinaio di missionari collegati via web nel mondo, è stato bello per noi piacentini vedere nei vari collegamenti e tra le testimonianze la presenza di molti Padri Scalabriniani. I relatori tutti molto interessanti cominciando dalla teologa domenicana Antonietta Potente, al filosofo Aluisi Tosolini, i sociologi Mauro Magatti e Chiara Giaccardi ci hanno aiutato a riscoprire la passione missionaria per raggiungere le periferie più lontane e ad avere il coraggio di affrontare nuove domande e nuove sfide.
Alla fine è emersa una visione di Chiesa in cammino verso le periferie e una più matura consapevolezza della propria chiamata a un respiro autenticamente universale, come richiamato dal Papa nel suo intervento sabato mattina durante l’udienza generale. Una Chiesa capace di ascolto non solo del grido dei poveri – un’urgenza imprescindibile, rilanciata dal padre della Teologia della liberazione, Gustavo Gutierrez nel suo discorso sabato pomeriggio, ma pure delle tante espressioni dell’unica fede, che in ogni cultura e continente prende una forma specifica.
Il popolo missionario conosce molte fatiche e al suo interno aumentano i capelli bianchi, ma è un popolo che non intende fermarsi di fronte al compito affidatogli: “Vi esorto – ha detto con forza papa Francesco - a non lasciarvi rubare la speranza e il sogno di cambiare il mondo con il Vangelo, cominciando dalle periferie umane ed esistenziali…”.
Durante l’ultimo giorno del Convegno sono risuonate diverse voci che hanno rimarcato l’urgenza di un rinnovamento pastorale più deciso nella direzione della missione, prendendo come riferimento e orizzonte la “missione ad gentes”. Se ne è fatto voce, padre Carlo Uccelli, saveriano piacentino; è stato presentato un documento, sottoscritto anche da noi, che auspica “la formazione di piccole comunità cristiane in tutte le diocesi”, che suggerisce di “collocare al primo posto la Parola di Dio, mettendola con fiducia in mano ai laici in modo che si incarni nella vita”. Inoltre, raccomanda di “fare la scelta preferenziale per i poveri” e “valorizzare i fidei donum di ritorno dai Paesi di missione”. Infine, la necessità di “una formazione diversa dei preti, per dare un volto meno clericale al loro ministero nelle parrocchie”.
In ogni caso, come ha sottolineato don Alberto Brignoli, di Missio, l’evento di Sacrofano avrà ripercussioni feconde nella vita quotidiana della Chiesa italiana, in cammino verso il prossimo appuntamento nazionale di Firenze (novembre 2015) e noi dei centri missionarti ci impegneremo perché possa portare altri frutti nelle nostre Diocesi.
L’equipe del Centro Missionario Diocesano
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